Ci sono aspetti di questo Paese che sono diventati pagine di pietra della vita quotidiana. Pagine pesanti che condizionano la qualità della vita di tutti noi. Sto pensando alla Giustizia Ingiusta e differente da caso a caso. I famosi “due pesi e due misure”, (se bastano).
Una discrasia che si nota, purtroppo, con l’incremento di presenza di extracomunitari clandestini che sempre di più occupano illegalmente il nostro territorio, senza che i politici sappiano governare il fenomeno. Non è una considerazione razzista, perché bisogna fare dei distinguo tra la gente onesta e disgraziata (in fuga dagli inferni della guerra) e i delinquenti. Solidarietà umana sì, ma nel rispetto delle nostre leggi e della nostra cultura. Non possono occupare le case senza pagare l’affitto, non possono delinquere ed essere rimessi in libertà dai giudici il giorno dopo, non possono pretendere quello che gli stessi italiani non hanno. Il lassismo politico con cui si affronta un fenomeno che sta impaurendo la gente, che sta rendendo meno sicura la libera circolazione delle persone, deve essere seriamente monitorato e risolto. Il buonismo infantile tipico della così detta sinistra non deve creare situazioni cancrenose, permettendo agli irregolari di spacciare liberamente davanti alle scuole, di far prostituire centinaia di giovani, costringendole con la forza a praticare ciò che non vorrebbero fare. Non ci può essere pietismo per il delinquente che ruba impunemente nelle case della gente. Così come è inaccettabile che vengano rilasciati più di 10.000 detenuti con le normative emesse dai politici che depenalizzavano certi reati minori, senza pensare che questi si aggiungono ai nuovi clandestini, che appena giunti in Italia, scappano nelle città di riferimento criminale, per affiancarsi alle bande che già vengono indicate loro ancora prima di approdare. A tutto questo malessere sociale, causato da fatti che potrebbero essere sicuramente evitati se fosse applicata con maggior rigore la legge da parte dei magistrati, dobbiamo aggiungere l’irresponsabilità o l’incapacità politica di dare una svolta a questo Paese. Ma non è con l’irrigidimento delle pene che si risolve il problema. Si deve trovare un rimedio politico all’immigrazione selvaggia.
Ed eccoci dunque all’argomento “politica”. Cosa sta succedendo in Italia su questo fronte? Forse sta nascendo la “Grosse Koalition” all’italiana. Non possiamo parlare di inciucio. Il coraggio di Renzi e di Berlusconi sta mettendo a dura prova sia i gerontoburocrati della politica sia le nuove leve “più mature” dei grillini e delle stesse fronde interne alla sinistra e di Forza Italia.
Un fenomeno da analizzare davvero è quello del segretario della Lega: un personaggio rozzo ma intelligente, un venditore di fumo astuto che è riuscito a raddoppiare il consenso di un partito che aveva visto la propria vita e la propria morte incombente grazie alla “stessa mano”. La capacità del nuovo segretario di urlare contro tutto e tutti, di opporsi sempre, senza proporre un chiaro progetto politico lascia intendere come stia diventando fragile la stabilità sociale, poiché dietro ad un leghista estremo c’è sempre il rischio della violenza politica. C’è anche una speranza, però, verso questa Nuova Lega: la speranza che riesca a cambiare la situazione di questo Paese corrotto, fatto di corruttori e governato dalla mafia e dalla camorra. Se l’autoinvestitura morale che si è attribuita la Nuova Lega nei confronti della Mafia e dei corrotti/corruttori sarà una cosa seria, molti daranno la propria fiducia a Salvini. Ma per il momento no. Deve dimostrare che sa intervenire politicamente in modo efficace e diverso dagli altri partiti.
A chi daremo dunque la nostra fiducia? l’M5 che fine farà? Intanto i dinosauri della politica continuano a farsi sentire, purtroppo: Brunetta, il geom. Gasparri, Verdini, Cofferati, Bersani, Casini, Santanchè assieme alle nuove leve, che così bene hanno saputo assumere le stesse patologie politiche dei dinosauri, quando non siano addirittura peggiorate: Gotor, Fassina, Civati, l’inutile M5, politicamente parlando e Fitto, assieme a tutti i registi dei grandi scandali italiani (dall’Expo al Mose, dalla Salerno-Reggio Calabria all’Alta Velocità) dove fiumi di miliardi di euro, sono andati nelle tasche degli stessi politici che avrebbero dovuto riformare le anomalie strutturali del Paese, ridando fiducia alle famiglie, offrendo lavoro ai giovani e togliendo l’angoscia alla gente per l’insicurezza regnante nelle città. Siamo arrivati alla frutta. Non ci sono più speranze per cambiare. Dovremo difenderci come meglio sapremo fare.
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