Questa ve la devo raccontare. È emblematico del baratro che c’è tra il nostro Bel Paese e il resto dell’Europa, dalla Germania nella fattispecie.
Nei giorni scorsi ero ad Hannover, in occasione dei giorni dedicati alla stampa dello IAA e, come accade in queste circostanze, le serate vengono trascorse in cene in compagnia di colleghi e manager delle Case costruttrici.
Proprio durante una di queste cene, la sera prima di rientrare in Italia, perdo purtroppo il mio portafogli. Evento drammatico non solo per l’inevitabile blocco delle carte di credito, dei lunghi tempi che avrei dovuto trascorre tra un ufficio e l’altro per rifare i numerosi documenti, ma per la necessità di dover prendere un aereo per Milano senza alcun documento di identità. Il problema soldi non lo cito neppure.
Ed è qui che mi sono reso conto di che Paese arrettrato siamo noi. Infatti, il giorno dopo, arrivato in aeroporto mi reco immeditamente presso l’ufficio della Bundespolizei per denunciare il fatto e cercare un modo o un foglio di via che mi permettesse di tornare a casa. Abituato alla nostra burocrazia mi aspetto ore di code, tempi di attesa, telefonate al Consolato per determinare la mia identità, col rischio anche di perdere il volo prenotato.
Ebbene, nulla di tutto questo: dopo meno di mezz’ora dal mio ingresso nell’ufficio di polizia locale io avevo una carta di identità tedesca, valida per i successivi 6 giorni, regolarmente emessa dalla Repubblica di Germania con tanto di foto e timbri vari. Cosa mi è servito? Mostrare semplicemente una fotocopia che avevo scannerizzata sul mio telefono e 25 euro. Arrivederci e grazie.
Incredibile… questa è civiltà!